venerdì 22 aprile 2011

assignment 6.1 letteratura scentifica

la conoscenza oggi ha mutato i suoi tratti, guadagnandosi  attributi come istantanea, globale (e globalizzata), multilinguista e così via.
quella di oggi è una conoscenza  estremamente ultraspecializzata e frammentata in una moltitudine di "sottoscienze" per propria natura elitarie e per ciò drammaticamente privilegio di pochi.
per fare un esempio, difficilmente uno pneumologo potrà comprendere completamente un articolo di radiologia sulla diagnosi delle mtastasi renali.
ci sfugge quante menti e quanti protocolli si nascondono dietro al "semplice" processo di diffusione e transizione del sapere.

la letteratura scientifica è il principale metodo attraverso cui fluisce la conoscenza: il modo attraverso cui questa circola, si diffonde e diventa fruibile per chiunque abbia le competenze per comprenderla, in qualsiasi regione del mondo si trovi.
il frame della letteratrura scientifica è estremamente complesso ma un ruolo fondamentale è da attribuirsi al metodo di peer-reviewing per la garanzia della qualità: un sistema di revisioni tra pari è sicuramente il più indicato per il controllo di articoli così specialistici.
centrale è la responsabilità che concerne la funzione di questo sistema: la pubblicazione su una rivista "legittimizza" nuova materia di conoscenza. qui si crea il sapere.
ma c'è anche un'altra responsabilità, più "umana", specialmente in ambito medico: un semplice "paper"    annuncia di fatto all'umanità la scoperta di nuove tecniche, terapie, trial clinici, di soluzioni efficaci per particolari patologie.
per essere più chiari, in questo momento ci sono uomini e donne, persone malate, che stanno aspettando il nuovo numero di "......." in attesa di leggere che la soluzione al loro male esiste ed è stata scoperta.  comprendiamo automaticamente che tra i limiti del peer-reviewing assume una dimensione drammatica quello del tempo o, più esattamente, del "tempismo".

i tempi medi di revisione vanno spesso oltre i dodici mesi e ci sono persone per cui un anno di tempo fa la differenza. di questo però non possiamo accusare i reviewer, professionisti del settore che quindi non possono e non devono dedicarsi alla sola revisione ma al loro lavoro e al loro aggiornamento.

la domanda quindi sorge spontanea: meglio un anno e una terapia che funziona sicuramente o meglio un mese e una terapia che potrebbe non funzionare? in ambito scientifico si risponde senza remore con la prima soluzione: la conoscienza per essere tale deve essere certa. non possiamo dare inizio a una serie di approssimazioni in ambito scientifico, è vero, ma non possiamo comunque fare a meno di vagare col pensiero a quelle persone per cui 365 giorni significano la vita o la morte.

Sono i criteri di pubblicazione invece a d essere difficilmente giustificabili: in base a cosa una articolo viene pubblicato da una rivista e da un'altra rifiutato? se ci pensiamo bene è un paradosso: se la conoscenza deve essere certa e universale per essere tale, allora perchè per una rivista una determinata scoperta lo è e per un'altra no? si tratta solo di scetticismi umani o di più umani interessi interposti?
è quindi proprio con il conflitto di interessi che il meccanismo conoscitivo si inceppa o almeno devia da un percorso "democratico" che per natura lo caratterizza.

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